GOODBYE MY LOVE= SERATA DI MERDA.



Primo post nel mio Blog nuovo. Per la cronaca gli altri posts erano solo stati copia-incollati dal blog di maispais qui su bloggher.
Esordisco con una frase che è diventato il mio cavallo di battaglia:

"The cow of your mather!"
Traduzione letterale di una esclamazione tipicamene veneta e che vuole essere tipicamente volgare, data la tipica serata di merda che ho passato. Frase,ad ogni modo, poco consigliata a bocche sopraffini.


Dicevo serata di merda. Lascio il mio appartamento rivolgendomi al mio gatto,mio unico interlocutore dicendo :" io vado da Boe".
Tipica frase simpsoniana che ho sempre sognato di dire e che tristemente rivolgo ad un gatto per altro non molto interessato alla cosa. Fanculizzati gatto. Chiudo la porta e sono fuori.
Vado da Boe dunque,un bar vicino a Piazza delle Erbe che sembra una bettola,frequentato da ubriaconi e mezzi fatti.
Vado ovviamente con il mio degno compare M.,amico di mille sventure,tra cui sbronze,notti passate su panchine a farci la veglia a vicenda per paura che qualche pazzo ci tramortisse,piccheggiature davanti all'università,coi krumiri che ci inseguivano con tanto di mazze. E noi con tanto di culo ce la siamo sempre scampata.
Insomma,compare di mille godurie.
Peccato sia lesbica e lui gay. Avremmo avuto un futuro.
Siamo arrivati nel tanto anelato posticino. E' l'ora dell'UNZA UNZA TIME. Musica House a tutto volume. Peggio che sedersi su di un riccio arricciolato.
Il nostro Boe assomiglia a quello vero: capelli brizzolati ricci,volto corruggato,voce aspra.
Ma è gentile dato che contribuiamo più di una volta a settimana a mandargli avanti l'attività.
Prima birra, seconda birra,terza birra,quarta birra,la quinta ce la offre. Ls sesta e la settima la paghiamo. Siamo nelle mani del Dio Alcool.
Finito di bere M. mi dice: "oh mio Dio,basta,lo sai che l'alcool ingrassa?? Portami via!!"
"Sei proprio frocio" gli rispondo in uno sprazzo di gentilezza.
Sono sobria,ma M. no.
Lo riaccompagno a casa mentre mi sorbisco il racconto dei suoi flirts al gay club.
Intano penso allo squallore della serata.


Non ho voglia di rincasare. Ma Padova è pericolosa ed io sono sola.
Penso ad Elena e piango e m'incazzo forte e corro all'impazzata e intanto penso:
Non è quella per me.
Anche se continuo a chiamarla,ad uscirci,ad avere la foto nel profilo,ad averla.
Non è quella per me.
Anche se studia medicina,è intelligente,è pure bella.
Ma non è quella per me.
Anche se abbiamo amici in comune,anche se ...anche se cosa??? Basta!
Non è quella per me.


Torno a casa,fumo la sigaretta della mezzanotte e le mando un sms : non sei quella per me.

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