4.00 am

appena conclusa una serata ai "I due girasoli" famoso locale gay-lesbo nel sestiere di S. Croce a Venezia.
Seratina molto movimentata,ho più alcool che sangue che circola in corpo e ho anche 3 o 4 numeri di telefono di ragazze di cui a mala pena ricordo il volto,figuriamoci il nome.
Rimorchiare è facile. E' la voglia di andare più a fondo che manca.

Seratina di rimorchi,dicevo. C'era una tale,Caterina, pure bella. Un cespuglio di capelli riccissimi e gli occhi azzurri,molto truccati. Si è seduta al mio tavolo e mi ha offerto da bere.
Mi ha parlato per un'ora di suo fratello,militare,spedito in Iraq da oramai molti mesi.
Ed io ho parlato della mia storia finita male e poi di Marjò,il mio amore perduto di tutta una vita.
E parlare di queste cose si sa,non aiuta.
Sei cosmopolitan dopo,infatti,ci siamo rinchiuse in bagno.
Dopotutto, fare sesso con una sconosciuta per una lesbica non è neanche pericoloso.
Ma c'è sempre il rischio che ti rimanga quel vuoto dentro,quella strana sensazione di superficialità che ho però scacciato via con un'altra bella dose di alcool.

Ho proseguito la serata dicendo "bye bye" a Caterina e ballando tutta la notte

finchè ,vedendo che L., aveva deciso di portarsi a casa il suo,di rimorchio, me ne sono andata anche io.
Dopotutto, una serata di svago, ci voleva proprio.
E non ho rimorsi ne paranoie.
Inizia lo spasso.

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